Agevolazioni fiscali 2021 per chi investe con equity crowdfunding

Diamo uno sguardo alle detrazioni per chi investe in Startup e PMI con equity crowdfunding: un’opportunità economica rilevante, ma che non deve distrarre dall’operazione finanziaria.

Il decreto legge n. 34 del 2020 ha introdotto agevolazioni fiscali applicabili agli investimenti in Start up e PMI, ancora più convenienti rispetto a quelle già previste in precedenza. Vediamo più nel dettaglio in cosa consistono tali agevolazioni e a quali tipi di investimento sono applicabili.

Crowdinvesting: le agevolazioni fiscali per il 2021

Per chi investe in Startup e PMI innovative tramite equity crowdfunding, la legge prevede una serie di agevolazioni fiscali sulle imposte sui redditi. Già prima del d.l. 34/2020 le persone fisiche che avevano investito in una o più Startup o PMI innovative, avevano il diritto di detrarre ai fini IRPEF il 30% della somma investita (entro un limite massimo di € 1.000.000 per ciascun periodo di imposta).

Il d.l. 19 maggio 2020, n. 34 (cd. Decreto Rilancio) ha inserito nuove agevolazioni ancora più attraenti: le persone fisiche che hanno investito dal 2020 in poi in una Startup o PMI innovativa, possono detrarre il 50% della somma investita, con limiti diversi a seconda che si tratti di Startup o PMI:

  • per gli investimenti effettuati in Startup innovative, il limite dell’investimento agevolabile è pari a 100.000 € annui;
  • per gli investimenti in PMI innovative, il limite sale a 300.000 € annui.

In entrambi i casi per l’eventuale importo eccedente i limiti si potrà applicare la detrazione del 30% se vi è ancora disponibilità nel plafond degli aiuti di stato de minimis.

Diverso il discorso per le persone giuridiche che investono in Startup o PMI innovative. Le società infatti non rientrano dell’agevolazione del 50%, e quindi hanno il diritto di dedurre dal reddito imponibile un importo pari al 30% della somma investita, entro il limite massimo di € 1.800.000,00.

Detrazioni investimenti crowdfunding 2021: limiti ed esclusioni

Una volta definiti quante e quali sono le agevolazioni fiscali per il crowdfunding, facciamo chiarezza anche su esclusioni e limiti previsti dalla legge.

Partiamo dalle operazioni finanziarie che non godono del beneficio fiscale: le detrazioni per il crowdfunding 2021 sono riservate agli investimenti effettuati da persone fisiche o giuridiche in PMI e Start up. Restano dunque esclusi dalle agevolazioni previste dal Decreto Rilancio tutti gli investimenti nel real estate equity crowdfunding.

Riguardo invece ai limiti applicativi dei benefici fiscali, la legge stabilisce che per le persone fisiche e le società che hanno investito in PMI e Start up il godimento delle agevolazioni è condizionato al mantenimento dell’investimento per almeno 3 anni.

Vi è poi da considerare il limite degli aiuti di stato de minimis che va applicato agli incentivi al 50%: si tratta di un meccanismo di aiuti che concede alle aziende (in questo caso Startup e PMI innovative) una serie di incentivi che non devono superare l’importo di € 200.000 a triennio. Se dunque la Startup o la PMI su cui si vuole investire ha già esaurito il plafond triennale degli aiuti di stato de minimis l’investitore non potrà beneficiare della detrazione del 50% (ma resta disponibile quella del 30%, come in passato). È consigliabile quindi, prima di effettuare l’investimento, contattare il legale rappresentante della Start up o PMI e chiedere se ha esaurito il plafond disponibile degli aiuti di stato.

Negli investimenti ciò che conta è l’operazione finanziaria

È evidente che le agevolazioni previste dal decreto Rilancio sono un’ottima opportunità economica di cui si può godere nell’immediato, per questo molto allettante. È però sconsigliabile lasciarsi attrarre da un certo tipo di investimento solo perché sostenuto da agevolazioni particolarmente generose, distogliendo l’attenzione da ciò che conta davvero: l’operazione finanziaria in sé. La sua validità e la sua idoneità al proprio profilo di investitore dovrebbero sempre essere i principali elementi considerati.

Prima di procedere con investimenti alternativi rischiosi, come quelli in equity crowdfunding, è fondamentale dunque accertarsi di averne un’adeguata conoscenza. Gli strumenti, a tal fine, sono numerosi. Utilissima ad esempio, è la verifica di appropriatezza, che consente all’intermediario di comprendere a fondo le intenzioni e il profilo di rischio-rendimento dell’investitore e di offrirgli un prodotto finanziario davvero adatto alle sue esigenze.

Concrete Investing, da sempre attenta a tutelare gli interessi dei suoi investitori e al rispetto della normativa di settore, prevede la verifica di appropriatezza di tutti i suoi clienti, in conformità con quanto previsto dalla legge. Per scoprire più dettagli sulle altre tutele che la nostra piattaforma di equity crowdfunding immobiliare riserva ai suoi investitori e restare sempre aggiornati sui nuovi progetti, è sufficiente registrarsi sul nostro portale, gratuitamente, tramite la propria mail.