Crowdfunding immobiliare: verso l’unione dei mercati dei capitali

Il Parlamento Europeo ha approvato nuove norme finalizzate a migliorare il funzionamento e la diffusione delle piattaforme di crowdfunding in Europa.

L’Unione Europea ha avviato un progetto di riforma volto a creare un quadro normativo unico per il settore del crowdinvesting. Lo scopo è facilitarne l’accesso e la diffusione negli Stati Membri e garantire una maggiore tutela degli investitori.

Crowdinvesting e il nuovo regolamento europeo

A livello europeo, i numeri relativi agli investimenti tramite piattaforme di crowdfunding sono cresciuti notevolmente negli ultimi anni, attirando l’interesse di molti investitori. Nel 2018, il volume complessivo raccolto in Europa è stato stimato circa € 10,8 miliardi, con una considerevole crescita nell’equity crowdfunding e nel crowdfunding immobiliare. Nello stesso anno, la Commissione Europea ha presentato una proposta di regolamentazione dei servizi di crowdfunding per le imprese, cercando di definirne i punti chiave e garantire una maggiore chiarezza agli investitori e alle imprese.

Il testo finale, pubblicato a marzo 2020 dopo un compromesso tra i diversi organi istituzionali, stabilisce le condizioni di autorizzazione e di funzionamento per le piattaforme di crowdfunding in tutta l’Unione europea e mira a risolvere i problemi legati alla mancanza di una regolamentazione coerente e univoca.

In seguito all’adozione in prima lettura da parte del Consiglio dell’UE lo scorso 20 luglio 2020, il regolamento è stato approvato il 5 Ottobre 2020 in Parlamento  e prevede di:

  • stabilire un ampio quadro di armonizzazione europea sotto l’autorizzazione e supervisione delle competenti autorità nazionali, sostituendo il regime dell’UE facoltativo proposto inizialmente dalla Commissione per i servizi di crowdfunding prestati da fornitori dedicati;
  • aumentare la soglia di emissione delle operazioni di finanziamento di progetti fino a € 5 milioni, con una deroga temporanea di 24 mesi per gli Stati membri i cui prospetti prevedono una soglia inferiore a € 5 milioni;
  • estendere l’ambito di applicazione per includere strumenti ammessi per le finalità del crowdfunding;
  • differenziare tra investitori sofisticati e non, aggiungendo anche ulteriori misure a protezione degli investitori non sofisticati.

Nel testo, che definisce il quadro di norme comuni con particolare riferimento alle autorità nazionali responsabili per l’autorizzazione e la supervisione dei fornitori di crowdfunding, viene descritto anche il ruolo che avrà l’ESMA (Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati), ovvero facilitare il coordinamento e la cooperazione, attraverso un meccanismo vincolante di mediazione delle controversie e l’elaborazione di norme tecniche.

Crowdfunding immobiliare e l’impatto della nuova normativa europea

Il regolamento appena approvato in Europa evidenzia l’importanza che ha ormai assunto il crowdfunding a livello internazionale. Tra i segmenti del settore, il crowdfunding immobiliare risulta essere uno degli ambiti in maggiore espansione, avendo riportato una grande crescita di volumi di investimento nel corso del 2020 e con grandi prospettive di crescita per il 2021.
La nuova norma europea faciliterà lo sviluppo di un mercato cross-border, fornendo al contempo la necessaria protezione degli investitori. Si tratta dunque di un’opportunità interessante, che favorirà anche le imprese grazie all’eliminazione di alcuni ostacoli per cercare capitale anche oltre confine. Il nuovo regolamento concluderà l’iter legislativo con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale e la successiva entrata in vigore a distanza di un anno dalla stessa.

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