Proptech in Italia: un’analisi sugli sviluppi delle aziende nel corso del 2020

L’Italian PropTech Monitor 2020 del Politecnico di Milano consente di tracciare un profilo aggiornato della diffusione delle aziende PropTech italiane e delle relative caratteristiche organizzative e strutturali.

L’Italian PropTech monitor 2020 mostra un aumento del 41% delle aziende italiane che operano nel settore. Cresce l’attenzione al cluster dei servizi professionali per l’ambito immobiliare e la fiducia nei finanziamenti statali che, però, sono difficili da reperire.

Aziende PropTech: il quadro italiano

L’Italian PropTech 2020 ha rilevato 152 aziende operanti in Italia, ben il 41% in più rispetto alla stessa analisi condotta nel 2019. Dal report risulta che la stragrande maggioranza ha avuto origine in Italia (solo il 9% viene dall’estero) e più del 70% nasce in città del nord. La città con il record di “nascite” è sicuramente Milano in cui risiede il 45% di tutte le PropTech e il 62% di quelle sviluppatesi nel nord Italia.

Tra i 4 macro settori che riguardano lo sviluppo delle PropTech, la categoria del Professional Service prevale sulle altre assestandosi sul 35% di aziende coinvolte, dimostrando come ormai, anche nel mondo del Real Estate, la tecnologia sia sempre più indispensabile. Segue la Sharing Economy con il 27% (in linea con i risultati del 2019), mentre il Real Estate Fintech scende al 20% (a fronte del 31% del 2019) e lo Smart Real Estate resta stabile al 18%.

Italian PropTech Monitor 2020: i risultati del questionario

Nel periodo tra il 16 ottobre 2020 e il 22 novembre 2020, l’IPM ha inviato a 144 aziende PropTech un questionario di 29 domande con lo scopo di definire l’andamento del settore. Ha risposto il 30% del totale delle PropTech mappate e il 90% delle PropTech che fanno parte dell’ Italian PropTech Network.

Ecco in sintesi i dati ricavati dalle risposte al questionario in relazione ai 7 cluster in cui sono stati suddivisi gli indicatori.

  • Tipologie di organizzazioni
    Le PropTech italiane sono principalmente organizzazioni giovani (nate dopo il 2017) e di piccole dimensioni (con meno di 20 dipendenti). I dipendenti sono prevalentemente di sesso maschile e Millennials, nati cioè tra il 1980 e il 1999.
  • Clusterizzazione
    Le organizzazioni PropTech che hanno risposto al questionario sono catalogabili per il 43% nel cluster “Professional Services” seguito dal 26 % nella “Sharing Economy”, dal 21% nel “Real Estate Fintech” e dal 10% nel “Smart Real Estate”.
  • Tecnologie
    Quanto all’analisi delle tecnologie principalmente utilizzate dalle PropTech, ogni organizzazione utilizza in media 2,3 tecnologie: nel 57% dei casi c’è il ricorso ai “Big Data analytics” e “Data Science”, seguiti da “Data Sharing”, “Artificial Intelligence” e “Machine Learning”.
  • Business
    Circa un quarto delle rispondenti al questionario si trova in una fase embrionale, con finanziamenti ottenuti da non professionisti, mentre il 9% è in una fase di “Exit”. Il 43% è in cerca di finanziamenti ed è fiducioso sulla possibilità di riceverli: il 49% vuole espandersi in Italia e il 33% punta anche all’estero.
  • Collaborazione
    Dal questionario emerge una forte identità collaborativa del settore PropTech: il 77% delle aziende dichiara di collaborare con operatori consolidati del Real Estate, mentre il 57% con altre PropTech. Inoltre il 43% dichiara di aver appreso le skills mancanti all’interno della propria realtà da partner esterni.
  • Ostacoli alle prospettive di crescita
    Tra i fattori che le aziende individuano come impedimenti ad una crescita del settore, spiccano la mancanza di una cultura tecnologica e digitale dei clienti finali, la bassa propensione del comparto Real Estate e la mancanza di un ecosistema PropTech.

I dati tratti dall’Italian PropTech Monitor 2020 sono fondamentali per continuare a tenere traccia dello sviluppo del settore nel mondo e in Italia. Il monitor è sviluppato dal Politecnico di Milano che ha anche promosso la nascita dell’Italian PropTech Network, una piattaforma che favorisce l’incontro tra sapere accademico e aziende italiane del Real estate, cui Concrete Investing ha aderito. La nostra piattaforma di equity crowdfunding immobiliare è infatti sempre partecipe dei progetti innovativi che coinvolgono il settore e attenta alle evoluzioni del mercato.

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