Compravendite in crescita e preferenza per nuove costruzioni con servizi innovativi e attenzione al benessere delle persone. È quanto emerge dal rapporto sul residenziale milanese stilato da GVA Redilco & Sigest (ora DILS, a seguito del rebranding annunciato a metà dicembre).
I dati raccolti da GVA Redilco & Sigest nel suo report sul residenziale a Milano sono molto chiari: il mercato delle compravendite nel 2020 ha retto bene la pandemia, raccogliendo 6,9 miliardi di Euro. Dopo un primo semestre in negativo a causa dei lockdown, la seconda metà dell’anno ha visto infatti un netto miglioramento del numero di transazioni effettuate. Ma è nel 2021 che le difficoltà causate dai primi mesi di emergenza sanitaria sembrano essere state superate del tutto: nei primi nove mesi di quest’anno, infatti, il numero delle transazioni è tornato ai livelli del 2019 (19.399 transazioni contro le 19.072 del 2019) facendo registrare un aumento del 1,7% sullo stesso periodo del 2019 e del 28,4% sul 2020. Vediamo allora quali sono le tendenze del mercato immobiliare milanese degli ultimi 18 mesi.
I trend 2021 nel residenziale a Milano
Le differenti necessità che solitamente si annidano alla base delle domande di locazione e di compravendita trovano questa volta un terreno di incontro. Le parole d’ordine nel mercato residenziale 2021 sono sempre le stesse: multifunzionalità, innovazione, sostenibilità, attenzione al benessere. Differenti sono però le declinazioni. Nel settore della locazione uno dei trend che maggiormente si sta facendo spazio è quello del build to rent: immobili che offrono una serie di servizi raramente previsti in passato al di fuori del settore ricettivo. Chi sceglie questo tipo di abitazione potrà fruire, ad esempio, di servizi come il babysitting, il dogsitting, consierge e simili. Si tratta di una nuova asset class che sembra suscitare molto interesse tra gli investitori nostrani e internazionali, che da tempo osservano con attenzione il mercato immobiliare milanese.
Anche nel segmento compravendita l’attenzione è rivolta all’offerta di servizi in grado di garantire un abitare di qualità, sostenibile e innovativo. Tra gli effetti della pandemia c’è la spinta verso immobili che consentano una ibridazione degli stili di vita, qualità reperibile con più facilità negli edifici di nuova costruzione. Se quindi il nuovo ha sempre fatto registrare uno straordinario apprezzamento dal mercato, oggi la domanda si mostra ancor più vivace. E ad esercitare maggiore attrazione non possono che essere le iniziative connotate da un accento innovativo e da una progettualità di ampio respiro, che possibilmente coinvolga interi quartieri, nell’ottica di una vera e propria rigenerazione urbana.
E sono proprio questi i principi cui si è ispirata la campagna “It’s time to imagine your future space”, che ha accompagnato il rebranding di GVA Redilco & Sigest. Si tratta di un momento di svolta storica per il Gruppo, leader in Italia nel settore della consulenza, dell’intermediazione e dei servizi immobiliari, che lo scorso dicembre ha annunciato ufficialmente il suo nuovo nome: “DILS”. La campagna ha voluto porre l’accento sull’importanza di immaginare un’idea di città e spazi del futuro, con un invito a cambiare che coinvolge il concetto di paesaggio urbano e le infrastrutture, attraverso la transizione ecologica, lo sviluppo economico e la sostenibilità sociale.
Residenziale a Milano: l’analisi sulle nuove costruzioni
L’analisi effettuata da GVA Redilco & Sigest sulle nuove costruzioni è relativa al periodo compreso tra giugno 2020 e maggio 2021. Dal report risulta nel 2021 una progressiva e costante riduzione dell’offerta (con un decremento del 26% rispetto al 2020) che insieme ad altri fattori, come l’aumento del costo delle materie prime, potrebbe causare una crescita dei valori non indifferente. Questo dato insieme a quello della esigua quantità di nuove costruzioni immesse nel mercato nel 2021 (secondo il report il prodotto “ultimi 12 mesi” fa registrare un meno 54% rispetto al 2020) spinge a monitorare la situazione con attenzione.
L’ipotesi più plausibile è che il rallentamento nell’immissione sul mercato di nuove costruzioni sia dovuto alla pandemia, che può aver causato ritardi nelle attività amministrative e di commercializzazione. Inoltre, alcuni progetti potrebbero essere stati modificati in corso d’opera per adeguarsi alle esigenze abitative emerse durante i vari lockdown. Sembrerebbe dunque, secondo il report, un fenomeno temporaneo, ma per averne la certezza non si può che attendere la rilevazione 2022.
E Concrete Investing continuerà a monitorare con attenzione le evoluzioni del settore residenziale per essere sempre in grado di proporre progetti di valore e offrire ai propri investitori un servizio di qualità. Per avere maggiori informazioni sulla nostra piattaforma o sui nostri progetti è sufficiente registrarsi con la propria mail sul nostro portale.