Le tendenze per il settore immobiliare aziendale 2021

Interesse per il benessere dei dipendenti, impegno per l’ambiente e resilienza. Ecco alcune delle principali tendenze nel corporate real estate destinate a rafforzarsi sul lungo termine secondo la ricerca di JLL.

A un anno dalla diffusione del Covid-19, la società di consulenza JLL ha realizzato una ricerca su più di 2000 dipendenti nel mondo. Dallo studio è emerso che la pandemia ha accelerato l’affermarsi nel settore immobiliare aziendale di una serie di tendenze, che trasformeranno radicalmente gli spazi di lavoro.

Flessibilità e attenzione al benessere delle persone

Tra le principali evidenze della ricerca effettuata da JLL, c’è il desiderio della maggior parte dei lavoratori di una maggiore flessibilità in termini orari e, soprattutto, di location. Il 50% dei dipendenti preferirebbe avere la possibilità di lavorare da remoto, senza però rifiutare del tutto la presenza in ufficio: oltre la metà degli intervistati ritiene infatti il lavoro in presenza indispensabile per la propria formazione professionale e quasi i due terzi considerano l’ufficio il luogo ideale per confrontarsi con il proprio team e incontrare i clienti.

Il risultato sarà un consolidamento di un modello di ufficio ibrido: al lavoro in ufficio si affiancherà, senza sostituirlo, il lavoro da casa o in altri spazi più flessibili. Al tempo stesso, i luoghi di lavoro si trasformeranno dedicando sempre maggiore attenzione alla collaborazione e alla crescita professionale. Il tutto senza perdere di vista il benessere di chi ci lavora: tra gli intervistati da JLL, il 58% ha dichiarato che preferirebbe lavorare in aziende attente al benessere fisico e mentale dei dipendenti, offrendo ad esempio servizi che favoriscano una alimentazione sana e l’attività sportiva.

L’importanza del digitale e l’impegno per l’ambiente

Tra i principali effetti della pandemia sul mondo del lavoro c’è sicuramente una accelerazione della digitalizzazione: la richiesta di CIO e tech manager è in continuo aumento per la necessità di definire le future strategie aziendali restando in contatto con le evoluzioni della tecnologia. Inoltre, secondo il report di JLL, il 68% delle corporate ritiene che stringere partnership con società innovative sia decisamente prioritario nei prossimi 12 mesi.

Accanto poi alla maggiore attenzione alla tecnologia, le aziende sono sempre più orientate verso strategie a impatto zero: il real estate è infatti responsabile del 40% delle emissioni e del 30% dei consumi di energia ed è dunque evidente quanto fondamentale sia l’impegno del settore verso un comportamento più green. Il futuro del corporate real estate dunque non può che puntare alla creazione di ambienti di lavoro resilienti, tecnologici e a basso impatto ambientale.

Uffici e città a misura d’uomo

Oltre all’attenzione rivolta all’ambiente, il futuro del corporate real estate dovrà dirigersi anche verso una urbanizzazione più attenta alle persone. Sempre secondo la ricerca JLL, il 72% dei dipendenti dà particolare importanza ad un buon equilibrio vita-lavoro preferendo dedicare più tempo alla propria famiglia e il 57% desidera ridurre il tempo dedicato agli spostamenti per recarsi al lavoro. E anche gli stessi uffici dovranno essere in grado di piegarsi alle esigenze lavorative in continua evoluzione. Ecco che, quindi, i centri delle grandi città, così come le periferie e le città secondarie andranno ripensati per riflettere le nuove esigenze dei lavoratori e delle aziende. Quanto agli uffici, secondo JLL, il 33% dei manager del settore real estate prevede che l’uso di co-working e spazi flessibili è destinato ad aumentare nel periodo post Covid.

Real estate del futuro: metriche non tradizionali e aziende resilienti

Altra tendenza destinata a consolidarsi nel settore real estate nei prossimi anni, secondo JLL, è l’uso di metriche per il 70% “non tradizionali”, focalizzate sulla prestazione umana, sul portfolio immobiliare e sugli asset sostenibili. L’obiettivo è costruire una cultura guidata dalle metriche per potenziare le decisioni tempestive basate sui dati raccolti. Infine, il 42% degli intervistati da JLL ha dichiarato che le proprie aziende puntano ad essere imprese resilienti, in grado di innovarsi e adattarsi a future crisi ridisegnando i modelli e gli spazi di lavoro.

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